profughi sahel

di Pierre YelenIl bollettino della FAO di febbraio ci aggiorna sull’invasione delle cavallette in Africa e prevede lo sviluppo degli attacchi degli sciami nello spazio e nel tempo.

L’Africa orientale è in difficoltà. Le cavallette sono ormai presenti in tutto il corno d’Africa ed in molti Paesi dell’Africa dell’Est: sono arrivate nel sud del Kenya, nel nord della Tanzania e nel nord del Congo.

La situazione è estremamente critica in Etiopia, Somalia e Kenya dove l’allarme è ai massimi livelli, con rischi serissimi per la sicurezza alimentare delle popolazioni locali. Proseguono trattamenti aerei e terrestri contro gli sciami di cavallette: 41.000 ettari in Etiopia e 15.000 in Kenya.

Nel Sahel occidentale, invece, la situazione è sotto controllo.

In Niger non sono state segnalate cavallette, solo presenza di sparuti esemplari nelle montagne dell’Air; situazione simile in Mali, con qualche esemplare che persiste nelle aree desertiche dell’Adrar des Iforas e la Valle di Tilemesi. In Senegal e Burkina Faso, invece, situazione tranquilla, non ci sono. Non si prevede nessun attacco nei prossimi mesi.

In Burkina Faso si registra un solo caso di Covid19. Un religioso ultrasettantenne rientrato dalla Francia. Sembra che questa volta i flagelli del mondo attecchiscano altrove e lascino il Paese tranquillo con i suoi problemi atavici di malnutrizione, analfabetismo, malaria, AIDS, mortalità infantile ….

Non è così.

C’è in atto un nuovo dramma da qualche mese. Una moltitudine di giovani, anziani, donne e tanti bambini si sta muovendo dal nord del Paese. Si rischia una vera crisi umanitaria. Scappano dalle violenze e dagli eccidi dei jihadisti che vengono dal Mali; dei giovani dei villaggi vicini, assoldati dall’estremismo islamico, ma anche dei giovani del proprio villaggio che si attivano per rappresaglia. Ci sono poi le bande autorganizzate dei mossi che si vendicano contro i peuls “collaborazionisti degli islamici”, i cristiani che attaccano i mussulmani dopo che è stata bruciata la chiesa … Il caos è totale.

Soltanto dal Comune di Djibo, nella Regione del Sahel - la più a Nord del Burkina Faso - sono fuggite 131.678 persone. Il Consiglio Nazionale di Soccorso d’Urgenza e di Riabilitazione (CONASUR) del Burkina Faso, che lavora in stretto raccordo con l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA), fornisce i dati aggiornati a fine febbraio 2020: un totale di 779.741 “persone trasferite internamente”.

Si, si tratta di rifugiati del Burkina Faso, all’interno del Burkina Faso.

Il 62% sono bambini : 482.246 bambini rifugiati interni.

No, il Burkina Faso non è immune da nuove catastrofi, un nuovo flagello è in atto.

 

13 marzo 2020

13marzo2020

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