Quello che era un annuncio è oggi realtà. Il governo è intervenuto sulla quota statale dell’otto per mille dell’IRPEF, anno 2017, riducendo del 50% le quote relative alle categorie “Fame nel mondo” e “Assistenza ai rifugiati” destinando cosi un ammontare di soli 3.007.095,30 di euro ciascuna e incrementando la quota delle “Calamità naturali": insomma un taglio di oltre 12.000.000 di euro alla faccia della retorica dell' "aiutiamoli a casa loro".
Risultato: sono stati finanziati solo 17 progetti proposti dalle ONG per la categoria “Fame nel mondo” e nessun progetto per la categoria “Assistenza ai rifugiati”. Era dai tempi del governo Berlusconi che un esecutivo non rimetteva mano alla quota statale dell'otto per mille per interventi emergenziali, nonostante fino a tre anni fa il Movimento 5 Stelle ponesse, attraverso la propria attività parlamentare, la necessità che le risorse dell'otto per mille fossero indirizzate correttamente verso progetti di cooperazione.
Niente da fare. Il governo, invece di predisporre risorse dedicate agli investimenti che servono ad affrontare le questioni ambientali ed infrastrutturali del paese, taglia i finanziamenti alla cooperazione.
Nei fatti non viene rispettata la libera scelta dei cittadini nella destinazione dell'otto per mille. Così a farne le spese, quelle vere, non saranno le ONG, ma le amministrazioni e le comunità locali che si troveranno sole e senza i finanziamenti necessari per affrontare le questioni di assistenza ed integrazione dei rifugiati.