Tamat partecipa alla presentazione del libro Porte Aperte di Mario Marazziti promosso da Democrazia Solidale-DEMOS Umbria

da sx Valerio De Cesaris Mario Marazziti Andrea Fora Colomba Damianida sx Valerio De Cesaris, Mario Marazziti, Andrea Fora, Colomba Damiani

Martedì 17 dicembre 2019 a Perugia, presso la Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni, anche TAMAT ONG ha partecipato alla presentazione del libro Porte Aperte Viaggio nell’Italia che non ha paura di Mario Marazziti alla presenza dell’autore con la partecipazione di Andrea Fora, consigliere regionale, e di Colomba Damiani per Tamat. A  moderare Valerio De Cesaris, Università per Stranieri di Perugia. Un incontro per raccontare storie di ordinaria e straordinaria umanità e solidarietà nei piccoli centri della nostra penisola, che si attivano lungo i corridoi umanitari , progetto nato attraverso una collaborazione ecumenica tra la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese per accogliere profughi e rifugiati

Per coloro, che arrivano con i corridoi umanitari, si apre il tempo dell’integrazione e dell’interazione. Il progetto, infatti, non si limita all’individuazione delle persone più vulnerabili e all’organizzazione dei viaggi aerei e dell’accoglienza, ma accompagna chi giunge in Italia in un percorso reale d’integrazione nella comunità locale senza alcun tipo di aiuto pubblico ma grazie a un sistema di relazioni dove il noi non ha mai fine.

da sx Riccardo Vescovi DEMOS Valerio De Cesaris UnistraPg Mario Marazziti Andrea Fora Colomba Damianida sx Riccardo Vescovi DEMOS, Valerio De Cesaris UnistraPg, Mario Marazziti, Andrea Fora, Colomba DamianiMario Marazziti, storico portavoce della Comunità di Sant’Egidio, compie questo viaggio andando alla ricerca degli italiani, fratelli e sorelle del nostro paese sommersi da una retorica pubblica negativa su immigrazione e immigrati dominata da un linguaggio capovolto e rovesciato, che annienta la capacità di immedesimarsi nell’atro. Il viaggio che Marazziti compie come Diogene con la sua lanterna, illumina storie di uomini e donne, che si uniscono in una rete di solidarietà, che si allarga in una organizzazione delle comunità unite dei piccoli centri che da Cornuda in provincia di Treviso arriva fino a Palermo a Scicli, rivelando un futuro alternativo ai muri e ai porti chiusi.

E in questa narrazione-antidoto, che ci fa vedere nell'altro la somiglianza con noi stessi, che Tamat condivide con Marazziti, il panel e il pubblico della città di Perugia

Tra il pubblico Mario Giro docente universitario e responsabile relazioni internazionali Comunità di Sant’Egidio, già viceministro agli Affari Esteri , il futuro raccontato dalle testimonianze raccolte durante la 1° ed. di UmbriaMiCo - Festival del Mondo in Comune con Dall’Umbria al Mondo e C’è un Mondo in Umbria narrazioni racconti per voci e immagini dell’Umbria in movimento. migranti cooperanti cittadini globali" , dove incontriamo tra gli altri anche la storia di Hussam Sweed, cuoco con una passione per il canto arrivato a Perugia dalla Siria con la sua famiglia e raccontata in Ponte Aperte in una delle due storie del libro ambientate in Umbria. E ancora la storia di Giuseppe Martini, che condividiamo con Marazziti con un invito a continuare così il suo viaggio. Martini è direttore didattico in pensione allievo di Capitini e cooperante dall’Alta valle del Tevere all’Alto Atlante del Marocco in un corridoio di solidariedà verso i paesi di partenza . “Perchè cooperare come accogliere non ha latitudini e il moto è circolare”, nelle parole di Colomba Damiani Tamat : “…dai paesi di partenza Tamat esporta le buone pratiche in campo agronomico per coltivare in Umbria modelli di inclusione socio-lavorativa, che a loro volta attivano anche pontenzialità progettuali per un rientro consapevole, accompagnato e personalizzato nei paesi d’orgine” come sperimentato da Tamat in Burkina Faso con 5 micro-progetti di rientro.

da come lAcqua e la Farina sett 2019 Configni in Acquasparta foto credit Alberto Gagliardi da come lAcqua e la Farina sett 2019 Configni in Acquasparta foto credit Alberto Gagliardi L’agricoltura per Tamat è un laboratorio a cielo aperto e il settore primario offre un contesto unico pur non esclusivo per favorire processi e percorsi di sviluppo di autonomia. Quello che per Tamat è uno degli ambiti e settori privilegiati di lavoro per competenze, progettualità ed esperienze in Umbria come in Africa, diventa per Andrea Fora, Consigliere Regionale Patto Civico per l’Umbria, un settore dove poter rilanciare comunità e territori per un nuovo modello di accoglienza per la Regione Umbria da costruire lungo tutta la filiera dell’agro-alimentare. E l'ltalia che non ha paura, l'Italia delle porte aperte è di fatto anche un manifesto politico con delle proposte concrete che Marazziti, già quando era deputato aveva con il Consiglio Italiano per i Rifugiati(CIR) presentato come disegno di legge per il superamento della crisi del diritto d'asilo e della protezione internazionale per i rifugiati in Italia e in Europa, che in Porte Aperte rilancia anche con i corridoi umanitari che diventano un modello praticabile e una risorsa per l’Italia e per l’Europa tutta.

Salutiamo Marazziti, il panel e il pubblico con delle immagini dal piccolo centro di Configni in Acquasparta (89 abitanti dall’ultimo censimento ISTAT) per “Come l’Acqua e la Farina” un laboratorio di mantecanza sociale ideato da Paolo Antonio Manetti (BottegArt) e Andrea Ciribuco (National University of Galway) e giunto alla 2° edizione al quale abbiamo partecipato a settembre di quest’anno con i ragazzi e le ragazze di ColtiviAmo l’Integrazione e con il progetto Nuove Narrazioni per la Cooperazione. Un piccolo esperimento una sorta di sagra del futuro per aprirsi all’incontro con l’altro per rigenerare i territori minori, “gradi luoghi” “dove vige la tacita pratica della condivisione”!

Tamat ringrazia Democrazia Solidale-DEMOS Umbria e Luciano Morini Comunità di Sant’Egidio per l’invito.

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