Carissima madre, penso di aver assistito ad uno dei più straordinari spettacoli che chiunque abbia mai potuto vedere dalla lettera del Secondo Luogotenente Alfred Dougan Chater, trincee nei pressi di Armentières, estremo nord della Francia, a una ventina di km a sud di Ypres...
È sabato 14 dicembre. Siamo presso la sede di Perugia dell’A.N.M.I.G. Associazione Nazionale Fra Mutilati e Invalidi di Guerra. Siamo stati invitati a presentare il nostro lavoro in Burkina Faso sulla rete per la sicurezza alimentare, un lavoro che portiamo avanti dal 2015 con e per le comunità locali in un contesto geopolitico sempre più complesso, articolato e vulnerabile. Il Burkina Faso ha una solida tradizione di tolleranza religiosa e laicità, ma è divenuto vulnerabile all'instabilità – in particolare a causa della radicalizzazione islamista che colpisce l'intera regione del Sahel – e deve fronteggiare una combinazione di crescenti violenze, sfollamenti, fame, povertà e cambiamenti climatici.
Ascoltiamo la lettura ad alta voce del cappellano militare Don Aldo Nigro delle lettere dal fronte rimasto per sempre nella storia come la tregua di Natale del 1914. Dopo cinque mesi di inferno, la notte della vigilia di Natale, i soldati nelle trincee scavate lungo il fronte occidentale, in Francia e in Belgio, si ricordarono di essere uomini, uomini eccezionali prima ancora che soldati. Qualcuno intona Silent Night, che per gli austriaci è Stille Nacht, conosciuto dai combattenti di ogni nazionalità. Si trattò di una eccezionale circostanza dettata dalla spontaneità di un sentimento di fratellanza universale, più forte del rombo dei cannoni. In maniera contagiosa la melodia si propaga da un lato all’altro del fronte. Qualcuno ebbe il coraggio di mettere la testa fuori dalle feritoie e fare un cenno di pace. La “terra di nessuno” diventò spazio di pace. L’episodio fu una grande parentesi di umanità in quello che già allora era diventato il più crudele e sanguinoso conflitto nella storia dell’uomo
Incontriamo Aldana Fioriti Terzetti, padre ufficiale, madre maestra. Anche lei sognava di insegnare in Libia. Aldana ricorda le leggi razziali e di come nel 1943 in pochi, pochissimi mesi "abbiamo perso ogni riferimento abbiamo perso tutto". Lo spaseamento, il disorientamento e la memoria viva di quel periodo ….nello sguardo e nelle parole di Aldana. Conosciamo il figlio di Aldana, Marco Terzetti, presidente della sezione regionale dall’Associazione Nazionale Ex Internati (ANEI) - l’associazione pro ex internati era nata nei campi, una prima bozza programmatica di sta-tuto era stata elaborata nel luglio 1945 ad Hannover. Il progetto prevedeva centri di cura, assistenza legale e circoli ricreativi; compito dell’associazione doveva anche essere far conoscere in Italia l’importanza della scelta compiuta da oltre 600mila militari italiani internati che, rifiutando la collaborazione con il nazifascismo, rimasero nei lager dal 1943 al 1945 subendone le drammatiche condizioni di vita.
Ed è così che grazie ad un momento di ricordo, dedicato alla memoria, al valore delle memoria storica, si torna indietro per guardare al futuro. Sono forti le corrispondenze con il presente, basti pensare ai tanti lager tristemente visibili e in maggior numero immateriali. Ma il messaggio è vivo a tutela della pace, della cooperazione ai fini della giustizia e del rispetto dei diritti umani, e a salvaguardia da ogni tipo di speculazione. Il messaggio è vivo per riprendere la via maestra delle positività umane.
Colomba Damiani
Tamat Ong
Note a margine
La rete per la sicurezza alimentare in Burkina Faso è: una Banca dei Cereali, una Boutique di cereali e ortaggi, formazione sul campo a cura di agronomi Italiani e Burkinabè, sostegno finanziario agli agricoltori e agrocoltrici, la realizzazione del ristornate comunitario pedagogico “La Jardinière”, e il servizio mensa per le scuole unito all' educazione igienico-nutrizionale. La rete per la sicurezza alimentare si sta sviuppando anche nelle aree rurali del Burkina Faso e nei comuni di Koubri, Komki Ipala, Komsilga, Loumbila e Tanghin Dassouri. In area rurale è stato realizzato il Bio Resto' di Koubri - ristorante bio comunitario gestito da un membro della diaspora burkinabé d’Italia con Association Watinoma. La rete dal 2015 al 2019 ha coinvolto oltre 300 donne in programmi di micro-credito per l'avvio di micro impresa in produzione agro-ecologica e trasformazione agro-alimentare. La rete sostiene il passaggio da un’agricoltura ‘classica’ – connotata da un largo impiego di concimi e pesticidi chimici – a un’agricoltura ecologica, mediante la formazione di 600 agricoltori e agricoltrici sulle tecniche agro-ecologiche e di lotta fitosanitaria.
La rete ora integra la filiera agricola con quella avicola com il progetto "Polli a Loumbila allevamento contrattuale e agricoltura familiare: sostegno alle resilienza delle popolazioni più vulnerabili di Loumbila", attraverso la costituzione di un Centro Avicolo polifunzionale nel comune rurale di Loumbila a beneficio di 130 famiglie, per un miglioramento qualitativo e quantitativo di uova e carne e per uno sviluppo sostenibile in aree marginali e svantaggiate. Scopri di più sulla rete per la sicurezza alimentare: Ascolta il podcast dell’intervista con Piero Sunzini, Direttore Tamat Ong, su Periferie/Radio Popolare - https://soundcloud.com/user-258965131... Scopri tutti i nostri progetti in Africa per la sicurezza alimentare: www.tamat.org/index.php/africa