Simon Nacoulma, il coordinatore di ICCV, partner di Tamat, c’invia una riflessione sul tentato colpo di Stato in Burkina Faso
Eventi
Il paese ha attraversato una crisi politica senza precedenti in seguito al colpo di stato attuato dalla Guardia di Sicurezza Presidenziale (RSP) sotto il comando del Generale Gilbert Diendéré il giorno 16 settembre 2016, a circa 3 settimane dal 1° turno delle elezioni presidenziali. Tuttavia, a causa delle pressioni e delle accuse della comunità internazionale (ONU, UE, UA, Cedeao, etc..), dell’esercito regolare ma soprattutto a causa della rivolta e delle resistenza del popolo burkinabé, l’RSP ha deposto le armi ed è stato sciolto: è stato avviato un procedimento giudiziario. Il bilancio ufficiale è stato di 11 morti e 271 feriti.
La vita a Cissin (confinante con il quartiere di Ouaga 2000 – epicentro degli scontri)
Viste dall’interno, sono state 2 settimane estremamente dure per tutta la comunità. Il Burkina Faso è un paese molto povero all’interno del quale una grande maggioranza della popolazione vive alla giornata. Dunque, un evento come questo ha avuto un impatto diretto e immediato sulla vita quotidiana della popolazione.
I locali sono stati obbligati a non lasciare le proprie abitazioni nel corso della prima settimana di scontri per ovvi motivi di sicurezza: l’RSP passava regolarmente per le vie del quartiere, e sono stati uditi spari soprattutto durante la notte.
Martedì 29 settembre 2015, sono stati uditi degli spari pesanti nel corso del pomeriggio nel quartiere di Ouaga 2000: l’esercito regolare ha preso d’assalto la caserma Naba Koom, luogo in cui si nascondevano gli ultimi ribelli. La conseguenza diretta di questi fatti è l’aumento significativo del costo della vita dovuto alla chiusura di numerosi mercati di frutta e verdura, di tutte le stazioni di servizio e delle banche in seguito ad uno sciopero generale deciso dai sindacati del paese. Ad esempio il prezzo di 1 kg di riso è passato da 500 a 750 FCFA (da 0,77 € a 1,15 €) nel giro di 6 giorni, mentre 1 l di benzina è passato da 600 a 1000 FCFA (da 0,92 € a 1,54 €).
Conseguenze sull’Associazione ICCV/Nazemce
Le strutture in costruzione:
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- L’apertura del ristorante “La Jardinière” è rimandata a data da stabilire, ma viene fatto tutto il massimo per fissare una data d’apertura il prima possibile.
- Il cantiere della nuova biblioteca si è fermato a causa dell’assenza degli operai per ovvi motivi di sicurezza. Oltretutto non è stato possibile trasportare i mattoni sul sito per vari motivi (posti di blocco, carenza di benzina, etc…)
- Scuola materna Kam-Ladaa: Il programma di sostegno scolastico del mattino, organizzato dai volontari, non è stato possibile nel periodo iniziale del nuovo anno scolastico.
I prossimi giorni in Burkina Faso…
Nonostante la situazione sembra esserci calmata nel paese rimangono dei punti interrogativi:
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- Quale sarà la condanna per il Generale Diendéré?
- La data delle future elezioni sarà rimandata per diverse settimane.
- Le figure vicine all’ex presidente, Blaise Compaoré, avranno il diritto di presentarsi alle elezioni?
- L’inchiesta sulla morte di Thomas Sankara potrà riprendere?
Il popolo burkinabé ha ribadito la validità del proprio soprannome di “uomo integro”. La rivoluzione di ottobre 2014, marcando la fine del regime di Blaise Compaoré, risulta essere un lavoro incompiuto. I prossimi giorni saranno dunque decisivi per il paese al fine di riorganizzare al meglio quelle che saranno delle elezioni storiche per il paese.
Testo di Simon Nacoulma