La Conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo: un momento di sintesi e stimolo per la società civile.
È iniziato questa mattina, presso l’Auditorium-Parco della musica (Roma), il primo dei due giorni di incontri dedicati alla Cooperazione italiana, dal titolo “Novità e futuro: Il mondo della Cooperazione Italiana”. Un appuntamento - organizzato dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs) del ministero degli Esteri e dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) - per “tirare le somme” ma anche per ripartire da nuovi stimoli.
Un momento della Conferenza.
Due giornate, in particolare, nelle quali è prevista la presentazione dei risultati dell’azione ordinaria tra ministero e organizzazioni non governative, ma non solo. In agenda è programmata anche la presentazione della diaspora, del settore privato e delle università, quali nuovi attori coinvolti dalla Cooperazione, perché, come dichiarato precedentemente dal ministro Alfano, “L’Italia vuole diventare sempre più protagonista della cooperazione internazionale” e “questo nuovo approccio vedrà in Africa un partenariato a tutto campo, dalla cooperazione allo sviluppo a quella in materia di sicurezza, includendo gli investimenti e la gestione delle migrazioni”.
Non potevamo mancare noi: impegnati nella cooperazione internazionale dal 1995 e convinti sostenitori dell’importanza del partenariato nella realizzazione di soluzioni di sviluppo sostenibile.
L’inaugurazione del Centro di Formazione Polivalente di Loumbila (Burkina Faso). Da sinistra, Denisa Savulescu (capo-progetto RASAD per Tamat), la moglie del presidente Roch M.C. Kabore, il presidente del Burkina Faso Roch M.C. Kabore, Charlene e il Principe Alberto II di Monaco.
Seguono gli incontri la Presidente Patrizia Spada e Piero Sunzini, Direttore e responsabile per Tamat dei progetti in corso in Africa, tra i quali RASAD – Reti d’Acquisto per la Sicurezza Alimentare con il supporto della Diaspora burkinabè d’Italia, in Burkina Faso, finanziato da AICS e co-finanziato dalla Chiesa Valdese: un’iniziativa che investe di un ruolo attivo proprio la diaspora, uno dei temi principali della Conferenza.