Bio Ristò di Koubri. Tavola rotonda sulla cooperazione italo-burkinabè. Prende la parola Piero Sunzini, Direttore Tamat.
Venerdì 13 luglio, Koubri (Ouagadougou, Burkina Faso). La tavola rotonda di ONG italiane che lavorano in agroecologia "La cooperazione allo sviluppo italo-burkinabé: valorizzazione e condivisione delle competenze delle Organizzazioni della Società Civile (OSC) locali" riunisce una cinquantina di attori impegnati nello sviluppo, tra capi progetto, referenti, personalità locali e associazioni partner operanti nel sociale, per la maggior parte, in agroecologia.
L’incontro, tenutosi in un momento caratterizzato da carenza di pioggia e degradazione del suolo, è organizzato da Tamat, che si sta già occupando proprio di questa problematica con il progetto RASAD. Più di 300 beneficiari di microcredito, per lo più donne, praticano agricoltura biologica con la tecnica della “butte sandwich” (aiuola a cumulo).
A fare da cornice per l'incontro, all’interno del Centro Culturale “Stone House", il Ristorante comunitario-pedagogico dell’Associazione Watinoma “Bio Ristò” - uno dei gioielli di RASAD, alla stregua del ristorante "La Jardinière" dell’associazione ICCV/Nazemse a Cissin (Ouagadougou), anch’esso un fiore all'occhiello del progetto.
Il Bio Ristò, gestito dall'Associazione Watinoma
È il vice sindaco di Koubri, Jérôme Zangre, in rappresentanza del primo cittadino, a dare il benvenuto a tutti i partecipanti, ribadendo di sentirsi onorato nel poter ospitare l’iniziativa, fiducioso nello sviluppo di una strategia condivisa tra le ONG italiane operanti in Burkina Faso.
Prende poi la parola il direttore di Tamat Piero Sunzini, il quale, ringraziando tutti i partecipanti, afferma: “la vostra presenza dimostra l’interesse che vi ha portati a prendere parte a questa tavola rotonda, voluta proprio in questo clima conviviale, di presa di contatti, condivisione e scambio di buone pratiche. I progetti sono diversi - aggiunge - ma gli obiettivi perseguiti sono gli stessi”.
Gli interventi a seguire mostrano la comune volontà di promuovere l'agroecologia dei presenti, tra i quali: Neebewendin Kouad (Coordinatrice locale di RASAD), Hado Ima (responsabile del Bio Ristò e membro della diaspora burkinabé d’Italia), Wendy Lenarduzzi (rappresentante paese di Mani Tese), Ousmane Silga (rappresentante di CIAI), Valérie Francisquet (rappresentante paese ACRA), il Consiglio Nazionale dell'Agricoltura Biologica (CNABio), Larissa Toe (Croix Rouge Burkinabé), Mamadou Sanogo (CIPA), Jean Marie Koualga (Slow Food), Elie Ouedraogo (TEWEND AGRO) e Adama Marc Guire (rappresentante di IPD-AOS).
Tre ore intense intorno a questioni focali – ovvero, l’accesso all'acqua, alla terra e alle materie prime naturali – rispetto alle quali vengono proposte alcune strade da percorrere e su cui "la riflessione deve continuare" sottolinea la Rappresentante paese di Tamat Denisa Savulescu.
Denisa Savulescu.
Per una maggiore efficienza, ciò che è auspicabile è un’azione condivisa e sinergica delle differenti ONG italiane operanti nell’agroecologia, ribadisce Piero Sunzini, che conclude dicendo “soli si va veloci, ma è solo insieme che si può andare lontani”, per poi proporre di istituire un coordinamento delle ONG italiane impegnate in agroecologia. Una proposta accolta positivamente da tutti i partecipanti.
E su queste note di soddisfazione, l'incontro non può che concludersi, proseguendo la discussione intorno a un bel pranzo con menu biologico.
RASAD è co-finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
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