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Da sinistra, Francesco Deidda (AICS), Jerome Zangre (Vice sindaco Comune di Koubri), Ali Romba (Rappresentante del Ministero dell'Agricoltura e della Gestione Idraulica del Burkina Faso), Piero Sunzini (Direttore TAMAT), Simon Nacoulma (Coordinatore ICCV) e Neerbewendin Kouad (Coordinatrice locale RASAD).  

RASAD: La diaspora burkinabé d’Italia, un potenziale da valorizzare”, così il progetto Tamat finisce sulla testata burkinabè Artistes - Culture de Burkina.

Il giornalista locale Fatim Barro ha voluto intervistare Piero Sunzini, Direttore Tamat, e Simon Nacoulma, Coordinatore Initiative Communautaire Changer la Vie ICCV/Nazemse, in virtù di RASAD - Reti d’Acquisto per la Sicurezza Alimentare con il supporto della Diaspora burkinabè d’Italia (RASAD), progetto co-finanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) che li vede partner in Burkina Faso, impegnandoli nella sicurezza alimentare e nutrizionale delle popolazioni vulnerabili del luogo.

È stato però un evento in particolare a spingere Fatim Barro a volerne sapere di più su RASAD, quello del 17 febbraio: il lancio delle attività di progetto presso la sede di ICCV alla presenza di alte cariche istituzionali tra le quali - Monsieur Aly Romba (Rappresentante del Ministero dell'Agricoltura e delle Risorse Idrauliche), Francesco Deidda (Responsabile programma AICS a Ouagadougou), Abdoul Mamadou Bassaoulet (Responsabile programma e rappresentante del Ministero dell'Azione Sociale e della Donna) e numerosi altri rappresentanti degli attori coinvolti, dei partner italiani e burkinabè, dei beneficiari e della popolazione locale.

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Un momento della giornata del 17 febbraio, nel quartiere di Cissin. 

A dare il via all’intervista Piero Sunzini (P.S.), che ha introdotto il progetto come segue: RASAD è la seconda fase di un progetto iniziato nel 2015 sulla sicurezza alimentare, RASA. L’obiettivo principale era quello di avvicinare i produttori, in particolare quelli delle colture orticole, ai consumatori. Si tratta di un approccio innovativo, dal momento che la sicurezza alimentare si basa soprattutto sulla produzione. Abbiamo così realizzato inizialmente una banca dei cereali dove vendere i prodotti e trasformare gli alimenti, per poi mettere in relazione le agricoltrici e le ristoratrici affinché potessero lavorare in sinergia, valorizzando l’arte culinaria burkinabè. Abbiamo previsto proprio per questo motivo l’utilizzo quasi al 100% di prodotti locali, rispondendo così allo slogan “consumare burkinabè”.

In quanti paesi è presente Tamat?

P.S.: Siamo presenti in Burkina Faso, Mali e Tunisia; in America Latina, in particolare in Suriname, Bolivia e Perù; nei Balcani, in Bosnia Herzegovina, in Albania e in Serbia.

In quale contesto si svolgono le attività?

Simon Nacoulma (S.N.): L’attività è focalizzata sulla sicurezza alimentare, sul partenariato tra il Burkina e l’Italia e su RASAD. Sono circa 20.000 i burkinabè in Italia che non solo catalizzano i fondi dal Paese, ma beneficiano anche dell’esperienza ivi acquisita, in termini di formazione e apertura culturale. 
Tamat e ICCV hanno identificato degli assi d’intervento per apportare un contributo allo sviluppo, in particolare agricolo, in Burkina Faso. Abbiamo così trovato due agronomi di alto livello che assicurano il lato formativo dei contadini di 5 comuni intorno a Ouagadougou: Koubri, Komsilga, Lougsi, Komki Ipala e Ouagadougou. Accanto alla formazione, inoltre, avviamo i contadini verso l’agro-ecologia, accordiamo loro il micro-credito, necessario all’acquisizione degli input agricoli per la produzione, e assicuriamo un canale di sbocco per la vendita dei prodotti attraverso “La Jardinière” e la banca dei cereali. In questo modo riusciamo a garantire la trasformazione e la vendita dei prodotti, sensibilizzando al contempo la popolazione su ciò che è il mangiar sano.

L’intervista completa al http://www.artistesbf.org/2018/02/15/rasad-la-diaspora-burkinabe-en-italie-un-potentiel-a-valoriser/

 

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